Crosetto avvisa: "Non è disposto a dialogare"
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Crosetto avvisa: “Non è disposto a dialogare”

Guido Crosetto

Il ministro della Difesa Guido Crosetto critica duramente il governo di Israele e chiede interventi internazionali per fermare la crisi.

Negli ultimi mesi, la situazione nella Striscia di Gaza si è ulteriormente aggravata, portando la crisi israelo-palestinese a un livello di tensione senza precedenti. In questo contesto, come riportato da adnkronos.com, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha rilasciato un’intervista a la Stampa in cui ha espresso una condanna netta delle azioni del governo guidato da Benjamin Netanyahu.

“Quel che sta accadendo è inaccettabile. Non siamo di fronte a una operazione militare con danni collaterali, ma alla pura negazione del diritto e dei valori fondanti della nostra civiltà. Noi siamo impegnati sul fronte degli aiuti umanitari, ma oltre alla condanna bisogna ora trovare il modo per obbligare Netanyahu a ragionare”, ha dichiarato.

Guido Crosetto
Guido Crosetto – newsmondo.it

La distinzione tra Hamas e i palestinesi

Crosetto ha evidenziato come sia fondamentale distinguere tra l’obiettivo di liberare Gaza da Hamas e quello di allontanare l’intero popolo palestinese. “Un conto è liberare Gaza da Hamas, un conto dai palestinesi. La prima si può chiamare liberazione. Cacciare invece un popolo dalla sua terra è ben altro, e il termine usato mi pare del tutto improprio”.

Rispetto alla possibilità di riconoscere lo Stato di Palestina, ha affermato: “No, perché quello Stato non c’è e riconoscere uno Stato che non c’è rischia di trasformarsi solo in una provocazione politica, in un mondo che muore di provocazioni. Va costruito un percorso per attuare la storica risoluzione Onu dei ‘due popoli, due Stati’, difendendo il diritto della Palestina ad esistere e avere uno Stato e quello di Israele a vivere in sicurezza, il che significa che va, al contempo, estirpato il terrorismo di Hamas”.

Pressioni internazionali e rischio catastrofe umanitaria

Alla domanda sul perché nessun leader europeo si rechi a Gaza come accaduto per Kiev, Crosetto ha risposto: “Perché troverebbe come interlocutore un governo, quello di Israele, che non è disposto a dialogare perché ha assunto una linea fondamentalista e integralista. La legittima difesa di una democrazia di fronte a un terribile attacco terroristico subito non convince più. Siamo di fronte a un progetto di segno diverso: la conquista di un territorio straniero mettendo in conto una catastrofe umanitaria”.

Sulle possibili sanzioni: “Penso che l’occupazione di Gaza e alcuni atti gravi in Cisgiordania segnino un salto di qualità di fronte al quale vanno prese delle decisioni che obblighino Netanyahu a ragionare. E non sarebbe una mossa contro Israele, ma un modo per salvare quel popolo da un governo che ha perso ragione e umanità. Bisogna sempre distinguere i governi dagli Stati e dai popoli come dalle religioni che professano. Vale per Netanyahu, vale per Putin, i cui metodi, ormai, pericolosamente si assomigliano”.

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ultimo aggiornamento: 11 Agosto 2025 9:27

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